Attraverso l'utilizzo di Rodio (simbolo Rh, numero atomico 45), un metallo prezioso appartenente alla famiglia del platino, eseguiamo la cosiddetta rodiatura galvanica. Le leghe di oro bianco, infatti, se non rodiate, non avrebbero l’aspetto “bianco e brillante” che siamo abituati a vedere in gioielleria, ma si presenterebbero con un’aspetto “giallognolo”. Tramite il processo di rodiatura, previa sgrossatura accurata, l’oggetto viene “rivestito” tramite un bagno galvanico di un sottilissimo strato di rodio dello spessore variabile, nell’ordine di pochi micron. Questo basta a conferire al gioiello l’aspetto “bianco e brillante” che tutti conosciamo. La rodiatura galvanica non modifica in alcun modo le proprietà fisiche della lega d’oro ed è solitamente molto resistente al tempo e all’usura.
La rodiatura viene eseguita anche sull'argento che, oltre a renderlo più brillante, ne combatte l’ossidazione. Considerate che un gioiello rodiato non va pulito con dei panni o liquidi abrasivi in quanto potrebbero portare via la rodiatura stessa. Operazione che può invece essere svolta su oggetti in argento “vivo” (non rodiati e non laccati).